Con un cognome così non poteva di certo resistere al fascino di Madre Natura.
Non a caso è il terzo della famiglia ad esserci cascato. E Forse ancor più del nonno e
del babbo, se possibile.
Ha, difatti, ragionevolmente perso la testa per colei che gli offre “qualcosa di più
che un hobby e qualcosa di più di un lavoro”. Tanto da dedicarle il suo stile di vita.
Una profonda passione-missione che, di rimando, gli ha regalato un sogno: far parlare con tutta l’autorevolezza che merita il tesoro che Madre Natura gli permette di raccogliere.
Così lui, si legge sul sito della sua piccola e preziosa azienda, “senza presunzioni,
nè ingenuità, vive da sempre con l’intenzione di riscattare, per quanto possibile, il
Vero Valore del Prodotto”. Maiuscolo, per la giusta importanza che ricopre la sua tutela.
Vien da sè (e soprattutto da lui) la forte necessità di divulgare, coinvolgere, contagiare e far
cultura attorno a tal Prodotto.
E’ quindi estremamente entusiasta nel voler raccontare il suo mestiere d’altri tempi, fatto d’incessanti ricerche, qualità altissima (concentrata addirittura in una linea di Prodotto “cru”), di rispettose sperimentazioni, di costanti, lunghi e lontani spostamenti.
Il tutto in perfetta linea con l’immensa venerazione per l’amata di cui sopra e con l’obiettivo d’ottenere un risultato il più godibile e ambizioso possibile.
Un risultato che vuole esser esplorato da una giusta passione disciplinata, che porti
a conoscere, a saper distinguere e a riconoscerne forma e sostanza nelle sue
molteplici varietà.
E poi, inesorabilmente, ad amare.
Le sue tinte (basta sfogliare la cartella colori per perdersi negl’infiniti toni di cui sa vestirsi), i suoi aromi, i suoi profumi. Per non parlare dei sapori di cui è capace, che in cucina offron potenzialità d’utilizzo per ogni fantasia. Dal classico accompagnamento a dolci e bevande, a ricercate e sofisticate presenze in preparazioni salate.
E non bisogna esser Ferran Adrià (lui sì che l’ha conosciuto, amato e scelto) per utilizzarlo in modo atipico. Basta scegliere e provare!
Acacia, arancio, cardo, castagno, colza, corbezzolo, edera, erba medica, erica, eucalipto, fiori delle alpi, girasole, melata d’abete, melata di bosco, melo, miele millefiori, rododendro, rosmarino, sulla, tarassaco, tiglio, timo o trifoglio. Ad esempio.
Tutte possibilità offerte da una bella squadra impegnata nella nobile arte dell’apicoltura, nella rinascita dei Nettari, con la N maiuscola, per un rinascimento del Miele.
E’ la Mieli Thun di Vigo di Ton in Val di Non, capitanata dal personaggio in questione, uno che sa perfettamente distinguere tra forma e sostanza.
“Io non faccio l’apicoltore. Sono apicoltore”, Andrea Paternoster.
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